dal 8 novembre 2013 al 9 novembre 2013
Cantieri Testuali, Gadda
Università della Svizzera italiana, Lugano.
La vicenda storica delle carte lasciate da Carlo Emilio Gadda è misteriosa, ingarbugliata: quasi lo specchio della macchina testuale dei suoi romanzi e la metafora della sua visione della realtà, che nel fondamentale La disarmonia prestabilita (1969) Gian Carlo Roscioni definì barocca.
Dall'Archivio Liberati di Villafranca (Verona) sono emerse inedite combinazioni, scritture avventizie e inesauribili riscritture. L'attuale proprietario, Arnaldo Liberati, e i filologi che vanno riordinando l'Archivio anche in vista di nuove edizioni dell'opera gaddiana intrapresa dall'editore Adelphi (Giorgio Pinotti, Emilio Manzotti, Paola Italia, Claudio Vela) ci accompagnano nel «groviglio» di questi scritti, dove la filologia si confronta con problemi editoriali e interpretativi, mettendo in discussione anche i suoi princìpi di metodo.