• Andreani Veronica

    Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze umane

  • Belmonte Carmen

    Università di Udine, Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut

  • Berardocco Virgilio

    Università della Svizzera italiana, Istituto di storia e teoria dell'arte e dell'architettura

  • Bernasconi Evelina

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Campeggiani Ida

    Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze umane

  • Cantarini Giovanni

    Universität Basel, Musikwissenschaftliches Seminar

  • Cappelletti Irene

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Cauzzi Chiara

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Comisso Irene

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Conti Giuseppe

    Universität Basel, Musikwissenschaftliches Seminar

  • Corcione Riccardo

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • De Cicco Dario

    Université de Genève, Università di Pavia, Facoltà di Musicologia di Cremona

  • Di Benedetto Sergio

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Duvia Cesare

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Emelianova Irina

    Università della Svizzera italiana, Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura

  • Farafonova Daria

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Fasano Alberta

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Franzoni Jessica

    Universität Bern, Institut für Italienische Sprache und Literatur

  • Frigerio Sveva

    Université de Genève, Département des langues et des littératures romanes, Unité d’italien

  • Galli Francesca

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Giudici Laura

    Université de Fribourg, Histoire de l’art des temps modernes

  • Holler Theresa

    Humboldt-Universität zu Berlin, Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut

  • Lazzarini Andrea

    Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze umane

  • Lurati Patricia

    Universität Zürich, Kunsthistorisches Institut

  • Moizi Mirko

    Università della Svizzera italiana, Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura

  • Musi Elena

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Pellizzato Giulia

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Piffaretti Valentina

    Universität Bern, Institut für Italienische Sprache und Literatur

  • Rossari Cecilia

    Université de Genève, Département des langues et des littératures romanes, Unité d’italien

  • Ruga Maria Saveria

    Università di Pisa, Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut

  • Saltamacchia Francesca

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Sermini Sara

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Sykes Louise

    Université de Genève, Université de Fribourg

  • Tempestini Sonia

    Università della Svizzera italiana, Istituto di studi italiani

  • Theler Pierre-Yves

    Université de Fribourg, Histoire de l’art des temps modernes

  • Trentini Matteo

    Università della Svizzera italiana, Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura

  • Wagner Filine

    Universität Zürich, Kunsthistorisches Institut

  • Westermann Simone

    Universität Zürich, Kunsthistorisches Institut

Mirko Moizi

Università della Svizzera italiana, Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura

Durata del progetto:

dal 2013 al 2017

Relatore/i - Relatrice/i:

Daniela Mondini

Progetto:

I Rodari da Maroggia nei territori dell’antica Diocesi di Como

Un’indagine storico-artistica per una storia sociale nei cantieri lombardi rinascimentali

Partendo dalle varie problematiche (storiografiche e attributive) legate alla bottega dei Rodari di Maroggia (Tommaso, Bernardino, Donato e Giacomo) e dal riesame dei documenti legati al loro operato, si è restituita una visione coerente dell’attività di questi scultori, il cui catalogo appariva prima troppo disomogeneo. Allo stesso tempo, si è approfondito il ruolo delle maestranze attive contemporaneamente ai Rodari e quello della committenza comasca rinascimentale, al fine di comprendere il tessuto sociale e culturale sottostante ad un cantiere importante come quello del Duomo di Como. Accompagnata dal confronto con le realtà di Milano e Pavia, ovvero dei due maggiori centri della produzione artistica lombarda dell’epoca, la definizione dei rapporti tra le varie botteghe ha permesso di gettare maggior luce sia sulla gestione del lavoro all’interno del cantiere del Duomo di Como, sia sugli eventuali spostamenti delle maestranze, sia sul modus operandi della bottega dei maroggesi.

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mirko.moizi@usi.ch

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